Basilica Valvense – Sulmona – Pescocostanzo
A Corfinio, l’antica Corfinium prima capitale d’Italia, nel luogo dove gli Italici giurarono contro Roma che gli rifiutò la cittadinanza romana nel 90 a.C., le genti italiche si unirono in una lega ed elessero Corfinio capitale, ribattezzata Italica e scesero in armi contro Roma. Per l’occasione coniarono una moneta che da un lato riproduceva il giuramento di fedeltà degli italici contro Roma e dall’altro lato compariva per la prima volta la scritta ITALIA . A poca distanza dal centro storico di Corfinium sorge la Basilica Valvense o di San Pelino e l’adiacente oratorio di S. Alessandro. Rappresenta in maniera eccelsa l’arte costruttiva sotto gli impulsi del rinnovato movimento artistico legato ai Benedettini di Montecassino. La cattedrale di San Pelino del XII secolo ha pianta basilicale a tre navate con absidi terminali e custodisce un ambone costruito tra il 1182 e il 1188 con una cassa quadrilatera ornata da sculture floreali
Al centro della bellissima valle Peligna, ai piedi del Monte Morrone, Sulmona ha origini molto antiche. Il centro storico della cittadina tra i meglio conservati d’Abruzzo conserva il Palazzo della SS. Annunziata che costituisce insieme alla chiesa, uno dei più interessanti monumenti della città; la Basilica di San Panfilo eretta sui resti di un tempio pagano dedicato ad Apollo e Vesta; l’acquedotto medioevale (sec. XIII), suggestivo monumento rettilineo con 21 arcate, che delimita Piazza Garibaldi in cui si svolgono le principali manifestazioni della vita sulmonese, in particolare la Madonna che scappa in piazza( giorno di Pasqua) e la Giostra cavalleresca; la chiesa di San Francesco della Scarpa eretta dai Francescani al tempo dei primi Angioini, la Chiesa di S. Maria della Tomba con facciata a coronamento orizzontale di tipo abruzzese. Sulmona è patria di Publio Ovidio Nasone, grande poeta latino autore delle Metamorfosi, dei Fasti, dei Tristia, contemporaneo di Virgilio e di Orazio e di Cosimo de’ Migliorati divenuto Papa nel 1404 col nome di Innocenzo VII.Caratteristica di Sulmona è la lavorazione dei confetti, iniziata alla fine del XV secolo.
Nel cuore dell’Abruzzo, dove gli alti monti si confondono con le praterie degli Altipiani Maggiori, in prossimità di un grosso masso roccioso “il peschio” da cui si fa derivare il nome, sorge l’elegante centro di Pescocostanzo, per i suoi caratteri artistico architettonico, perfettamente conservati, è un centro culturale tra i più interessanti d’Abruzzo. Di origine medievale, ha da sempre legato la sua crescita economica alla pastorizia.Notevole è il complesso della Collegiata di S. Maria del Colle del sec. XI ,ma rimaneggiata nel 1466 e ampliata nel 1558 , arricchita notevolmente all’ interno con splendidi portali , un ricco soffitto a cassettoni del XVII sec. e altari barocchi. Tra i tanti capolavori spicca una tela della Madonna dell’incendio sedato del pittore Tanzio da Varallo. Alla base della scalinata è il monte dei pegni con la pietra del vituperio sulla quale erano esposti alla pubblica gogna i debitori insolventi. Accanto la cinquecentesca chiesa di S. Maria del Suffragio dei morti.Interessante il convento e la chiesa del Gesù e Maria , fondata nel 1611 dai francescani con all’interno altari barocchi fra cui spicca quello maggiore in marmo policromo madreperlato opera di Cosimo Fanzago. Di grande suggestione è l’abitato con le tipiche case organizzate a schiera su tre piani, lunghe e strette dove i piani superiori sono collegati tramite una scaletta esterna con un ballatoio detto “vignale” cioè pianerottolo e, separate le une dalle altre da muri frangivento che sostengono tettoie sporgenti. Ingentiliscono il centro storico il Palazzo Fanzago del XVII secolo, il Palazzo del Governatore e le residenze signorili del quartiere Covatta.