Di feste si vive ……
L’Abruzzo, terra ricca di storia e tradizioni , ha saputo conservare la cultura contadina e pastorale delle feste popolari, quasi tutte religiose. Le feste, rappresentano le grandi occasioni in cui si ritorna alle radici, si riscoprono i simboli che sembravano sepolti, si ritorna ad una umanizzazione della vita comunitaria.
Riviviamo insieme l’emozione della festa per avere un quadro più significativo del mondo popolare, per evitare le secche della banalità ed ottenere risposte agli interrogativi che la vita culturale e religiosa dei paesi presenta.
Il calendario abruzzese delle feste più caratteristiche di seguito elencate vuole essere una risposta al crescente interesse per manifestazioni, rievocazioni storiche, riproposizione di forme di vita tradizionale ma anche e soprattutto, grazie alla visita guidata un modo per conoscere le storie che ti catturano per il loro forte potere evocativo per comprendere i segni ritrovati delle antiche strade, dei santuari, dei monasteri, dei castelli, dei borghi che animano la manifestazioni, le ragioni antropologiche e la storia millenaria di una popolazione che ripete e rinnova la propria religiosità mantenendo intatti i motivi fondamentali.
Il rito dei Serpari di Cocullo, la Madonna che scappa in Piazza e la Giostra Cavalleresca di Sulmona, il Catenaccio e le Glorie di Scanno, la Corsa degli Zingari di Pacentro, la festa del Narciso in fiore e il Solco Diritto di Rocca di Mezzo, San Zopito di Loreto Aprutino, i Faugni di Atri, La Perdonanza Celestiniana dell’Aquila, I Bandaresi di Bucchianico, Le Farchie di Fara Filiorum Petri, i Talami di Orsogna, il Mastrogiurato di Lanciano e tante altre ancora.